Grazie!

 

La decima edizione della Festa della Madre Terra si è conclusa da tre giorni e tutti noi abbiamo ancora negli occhi lo splendido scenario naturale di Casa del Romano affollato dai Nativi Americani e da almeno 1500 visitatori che, nell’arco dei due giorni, hanno preso parte all’evento.

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Vogliamo continuare questo massacro?

Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, da Marco Cinque:

Sull'utilizzo e la mistificazione delle parole, del loro senso e significato da parte di chi è al potere e da coloro che, per svariate ragioni, il potere stesso lo approvano e lo sostengono, c'è molto da dire. Storicamente, una delle parole più gettonate era “infedele”, cioè quella riferita a individui che non credevano in un determinato Dio e che venivano perciò trasformati automaticamente in persone di per sé malvage. Se l'infedele di turno era donna, la dose di malvagità si raddoppiava e la stessa veniva definita “strega”, da punire e bruciare in pubblici roghi.

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Giù le mani da Goyathlay

Hanno di nuovo ucciso ed offeso Goyathlay. Quel retaggio figlio della conquista che dura a morire: il destino manifesto rimane cardine del più grande impero.  Cambiano i presidenti ma il gioco non cambia.

Trenta anni orsono compiva il grande viaggio Geswanouth Slahoot della nazione Tsleit Waututh. Lo conosciamo come Chief Dan George straordinario interprete di Piccolo Grande Uomo a fianco di Dustin Hoffman. Fece altri film, rimase famoso per quel ruolo cheyenne. Nelle diverse scene spicca una delle  tante frasi riferenti agli uomini bianchi, si parla degli echi della guerra di secessione con particolare riferimento alla liberazione degli afroamericani. In uno dei tanti colloqui cardine della trama racconta di un afroamericano che aveva vissuto tra gli Cheyenne, forse meno brutto dei bianchi ma nella sostanza uguale.

Non ho sentito  scuse  per Goyathlay pertanto che un presidente sia nero o bianco poco conta; resta il destino manifesto e la sua certezza imperiale. Mister President se  le ha fatte io le chiedo scusa. Ma se proprio non lo sapesse Mister President si tratta di Geronimo … e non so quanto possa esserle simpatico ma sappiamo cosa ha fatto per la resistenza americana e la sua gente.

Anche Lei è tenuto a sapere chi sono gli autentici americani ed almeno una percentuale della storia  …… e affinché non pensi io sia un uomo cattivo, farò come sempre darò la parola agli americani.

Iniziamo con una donna straordinaria che ha vissuto in Italia all’ombra del Vesuvio: Suzan Shown Harjo (1) del Morning Star Institute, gruppo di sostegno ai nativi americani con sede a Washington. Per la straordinaria nipote di Bull Bear la scelta del nome Geronimo per la missione Bin Laden “dimostra come sia profondamente insito nell’immaginario americano l’idea dell’ ”Indiano come nemico”. Stigmatizzando la politica culturale: ”Ancora oggi quando i soldati vanno in territorio nemico, lo chiamano di solito terra indiana”.

Tom Holm, ex marine della nazione  creek/cherokee, ha dichiarato al Washington Post: “Stavo festeggiando alla notizia della sua morte e mi sentivo tanto americano e poi ho sentito questa cosa del Geronimo EKIA (Geronimo. Enemy Killed in Action). E mi sono detto ma chi lo ha scelto? Robert Lee uccise più americani di  Geronimo, e Hitler poteva essere il diavolo in persona, ma perché Geronimo per Bin Laden?”.

Steven Newcomb (2), editorialista per il settimanale Indian Country Today ha seccamente definito l’uso del nome irrispettoso del combattente della libertà. “Apparently, having an African-American president in the White House is not enough to overturn the more than 200-year American tradition of treating and thinking of Indians as enemies of the United States,” he said. “A quanto pare, avere un presidente afroamericano alla Casa Bianca non è sufficiente a ribaltare la tradizione più di 200 anni americani di trattare e di pensare degli indiani come nemici degli Stati Uniti”, ha detto. Il titolo del suo editoriale del 3 maggio scorso non concede sconti:  Geronimo Again? The Indian Wars Continue Ad Nauseam

Jeff Houser, della nazione Apache dell’ Oklahoma, si è rivolto in questo modo al presidente degli Stati Uniti: “Caro Presidente Obama, le scrivo in quanto rappresentante della tribù degli Apache. Domenica, la nostra tribù come il resto del Paese, ha festeggiato dopo il suo annuncio che Osama Bin Laden è stato ucciso nell’operazione militare in Pakistan. Ma ieri, mentre si faceva luce sugli eventi, abbiamo scoperto una cosa che ci ha fatto veramente arrabbiare: il nome in codice per identificare Osama Bin Laden era Geronimo“.

Gli Apache non concedono sconti. Obama chieda scusa. Si aspettano con altre nazioni  native le discolpe ufficiali del governo; giustamente hanno una grande preoccupazione.  I figli dei nativi americani sono e saranno costretti a collegare il nome di uno dei loro eroi al terrorista più temuto al mondo.

Per concludere, l’appello diretto a Barack Obama: “Presidente, lei è stato eletto per i suoi messaggi di compassione e cambiamento, con questa azione, la sua amministrazione, non ha dimostrato né compassione, né cambiamento. La preghiamo di non lasciare che questa ingiustizia vada avanti. Ora tocca a lei fare il prossimo passo“.

Nessuno può ormai far finta di niente sul ruolo speciale che hanno le donne nelle varie nazioni native americane; proprio loro sono andate più avanti: non solo contestazione ma coraggio di denunciare la scenografia macabra postuma al blitz. Lo ricorda con forza Brenda Norrell (4) che pubblica Censored News: le donne editori native americane sono contro i media tradizionali e la loro frenesia politicizzata per l’assassinio mirato di Osama Bin Laden e donne inermi.

Kahentinetha Horn, editor and publisher of Mohawk Nation News wrote two articles critical of President Obama and the US military. Kahentinetha Horn, direttrice ed editore del Mohawk Nation News ha scritto articoli critici del presidente Obama e l’esercito Usa. The articles are “Obama Restores Old Roman Coliseum Bloodbaths,” and “First Bin Laden, Then Who?

“Obama whet the public’s appetite for blood by organizing street celebrations and to promote vicious spectator sports, akin to snuff films,” wrote Mohawk Nation News. “Obama stuzzica  la brama del pubblico per il sangue da celebrazioni di strada ….Questo ci ricorda agli spettacoli di sangue nel Colosseo romano, dove le persone furono costrette a guardare i loro uomini che si uccidevano a vicenda per abituarli a intendere quanto le loro vite fossero a buon mercato”. (Mohawk Nation News). “This is reminiscent to the Roman Coliseum blood spectacles where people were forced to watch their men kill each other to get them used to how cheap their lives were.

Vi Waln, Sicangu Lakota from Rosebud, SD and editor of Lakota Country Times, also criticized the reaction in the United States.”

Vi Waln, Sicangu Lakota di Rosebud, (Sud Dakota) , redattrice di Lakota CountryTimes, ha anche criticato la reazione negli Stati Uniti, in sostanza .

“There was major hoopla across this country surrounding the death of Osama bin Laden. “C’è stato un trambusto considerevole, attraverso il paese, che circonda la morte di Osama bin Laden. America sure is proud to show her bloodthirsty colors. L’America è sicuramente orgogliosa di mostrare i suoi colori assetati di sangue. I was appalled to see people cheering in public at the death of a human being. Sona rimasta allibita nel vedere persone applaudire in pubblico per la morte di un essere umano. In my opinion, it shows they are no better than those human beings who rejoice in foreign countries at the death of American people.” A mio parere, dimostra che non sono migliori di quelli degli esseri umani che si rallegrano in paesi stranieri per la morte del popolo americano “.

“I fail to see the joy in the violent death of any human being, even if society has judged him as an evil killer,” Waln wrot”Non riesco a vedere la gioia per la morte violenta di un essere umano, anche se la società lo ha giudicato come un assassino malvagio”,  Ha scritto Waln, forse perché è una nativa americana e sa che la morte non è mercato o showbusiness.

The mainstream media was quick to publish the reactions of Native Americans to the racist misuse of the name of Geronimo in the US military’s assault on Bin LadeI media tradizionali si sono affrettati a pubblicare le reazioni dei nativi americani per l’abuso razzista del nome di Geronimo nell’ assalto dell’esercito Usa a Bin Laden. This was safe and easy reporting for writers and editors which involved taking no risks. Questo è stato un resoconto sicuro e facile per scrittori ed editori coinvolti per non correre rischi. The mainstream media has been reluctant to point out other crucial facts. I media tradizionali sono stati maldisposti a puntualizzare altri fatti cruciali. “This was a targeted assassination which included the shooting of unarmed women. Questo è stato un assassinio mirato che ha incluso l’assassinio di donne inermi.” (Censored News)

Vi Lan è una redattrice che si pone una domanda:”Why Bin Laden now? Perché Bin Laden adesso?According to Wikileaks, the United States has known the whereabouts of Osama Bin Laden since at least 2005. Secondo Wikileaks, gli Stati Uniti hanno conosciuto la sorte di Osama Bin Laden almeno dal 2005. When this fact became public by way of Wikileaks, the US quickly acted to carry out the assassination of Bin Laden and others present. Quando questo fatto è diventato pubblico a titolo di Wikileaks, gli Stati Uniti hanno agito rapidamente per effettuare l’assassinio di Bin Laden e gli altri presenti. ….. Quando Osama Bin Laden ha smesso di lavorare come un operativo della CIA? In the beginning, the US funded Bin Laden’s operations and provided him with weapons.Following these assassinations of unarmed men and women, the mainstream media and others then began glorifying and promoting the US torture carried out at GuantanamoWhen did Osama Bin Laden stop working as a CIA operative? In principio, gli Stati Uniti hanno finanziato le operazioni di Bin Laden e gli ha fornito le armi …..When did Bin Laden stop carrying out the missions of the United States? Le donne scrittrici nNative American women writers have made it clear to the United States: The shooting of women, the carrying out of targeted assassinations and the glorification of torture are not the actions of a democracative americane hanno detto chiaramente agli Stati Uniti: l’assassinio di donne, la realizzazione di omicidi mirati e la glorificazione di tortura non sono le azioni di una democrazia.”  Ella ricorda, inoltre, il duro scontro al confine messicano ed il muro che colpisce duramente la vita degli Hodoham.

Una donna decisa nella sua condanna che con forza invita a non dimenticare chi combatte il terrorismo da centinaia di anni.

Sono migliaia i siti, nativi e non, che pubblicano da anni la famosa immagine di una gruppo apache tra cui Geronimo con la scritta: “Homeland security – Fighting terrorism since 1492”.

Giù la mani da Goyathaly.These are the actions of terroriOn the US/Mexico border, Uya, O’odham, responded to the sheep-like trance of Americans, induced by the media spin and cheerleading of the assassinations and the ongoing wars.”Did they find weapons of mass destruction? No. Did the United States start an oil war? Yes. Americanized indigenous don’t believe the United States propaganda. Does America feel secure now, then remove the militarized Border wall and armed United States forces from off my homelands.Referenc Ai tantissimi studiosi od appassionati di storia americana non saranno certamente sfuggite le morti di Dasoda-hae, Osceola, Totanka Yotanka, Tashunka Witko, (5 un metodo sperimentato e funzionale: catturare il prigioniero ed ucciderlo. In questo caso di maggio 2011 cambia la tipologia del  catturato. Goyathlay con Dasoda-hae, Osceola,Totanka Yotanka, Tashunka Witko e tanti altri stavano dalla parte giusta, quella della resistenza americana all’ invasione.

Spesso negli USA si confondono ma non sono mai solo superficiali. Goyathlay deve tornare a riposare e basta.

Pablo, Paolo Solari

Note:

  1. Suzan Shown Harjo è nata il 2 giugno 1945 a El Reno in Oklahoma. Di origini cheyenne e hodulgee muscogee è poetessa, scrittrice,docente, curatrice, avvocato e politico. Ha aiutato i popoli nativi a recuperare oltre 1 milione di acri di terreno. Tra i 12 ed i 16 anni visse a Napoli dove il padre era di stanza nella U.S.Army.
  2. Steven Newcomb She serves as President of the Morning Star Institute, a national Native American rights organization based in Washington, DC da tempo si occupa di nativi con editoriali su diversi giornali e siti.
  3. Jeff Houser è president della Fort Sill Apache Tribe.
  4. Censored News è pubblicato da Brenda Norrell, già redattrice di Indian Country Today. Ha scritto 18 anni per Navajo Times, AP, USA Today, Lakota Times e altre pubblicazioni indiani d’America. Dopo essere stata censurata e poi licenziata Indian Country  Today nel 2006, ha iniziato il blog Censured per documentare le questioni più vietate. Attualmente è editor dei diritti umani per l’osservazione delle Nazioni Unite e Report Internazionale dell’Aja e collaboratrice per lo Sri Lanka Guardian, Narco News e Counter Punch.
  5. Dasoda-hae (Mangas Colaradas) voleva ristabilire la pace e decise che era giunto il momento di stipulare un nuovo trattato con gli statunitensi.  Si recò all’accampamento militare, la scorta non venne fatta entrare; Mangas venne fatto prigioniero. Nella notte fu torturato, ucciso e decapitato dalle sentinelle di guardia. Quella notte Mangas stava tentando di fuggire (“trying to escape”). Osceola dopo aver sconfitto gli USA nella seconda campagna contro i Seminole in diverse occasioni,  venne catturato con l’inganno durante un incontro per la pace.This event remains today one of the blackest marks in American military history. Questo evento è ancora oggi uno dei marchi più neri nella storia militare statunitense. Morì non curato di malaria in prigione, In combattimento non lo avrebbero mai preso. Totanka Yotanka (Toro Seduto) venne ucciso come un cavallo zoppo dalla polizia indiana per fermare un movimento religioso (Ghots dance) utlimo sussulto dei lakota nel 19simo secolo. Tashunka Witko (Cavallo Pazzo) prigioniero dell’esercito venne trattenuto ed infilzato a tradimento.

 

Pedofilia nell’ambiente ecclesiastico

Vorrei segnalare una notizia che mi ha lasciato veramente perplessa: riguarda il problema della pedofilia nell’ambito dell’Istituzione ecclesiastica.Leggete il link, e poi, forse, vi chiederete come mi chiedo io: ma gli abusi perpetrati sui bambini Nativi a partire dalla fine dell’800 all’interno delle Residential/Boarding Schools cosa c’entarno con gli anni ’60 e ’70 ????????

http://www.ansa.it/web/notizie/collection/rubriche_topnews/05/18/visualizza_new.html_867432768.html