Ishi tra due mondi

Venerdì 13 maggio, Ivano Ciravegna, curatore di “incontri con la preistoria” organizzati dall’Assessorato all’Istruzione di Grugliasco (Torino), terrà un incontro sul progetto didattico “Ishi tra due mondi” presso l’Università degli Studi di Genova (Facoltà di Lettere e Filosofia di via Balbi 6).
L’incontro, previsto per le ore 10, concluderà il corso di Storia delle Popolazioni Indigene d’America (docente Naila Clerici). Si farà particolare riferimento all’archeologia sperimentale e all’uso di materiali, di utensili, di oggetti e si presenterà la ricostruzione dell’ arco e delle frecce di Ishi, ultimo indiano in vita del popolo Yana.
Nel 1911, negli Stati Uniti occidentali l’ultimo rappresentante vivente di un mondo preistorico, stremato e disperato, si consegna alla “civiltà”. Fu “adottato” dagli antropologi dell’Università della California che lo chiamarono Ishi (in lingua yahi significa “uomo”), con lo scopo di studiare il suo sistema di vita. L’orizzonte culturale di quest’uomo, incredibilmente, si collocava nell’età della pietra. Il fatto singolare destò vivo interesse nel mondo degli archeologi e degli antropologi e stimolò a creare una disciplina, l’archeologia sperimentale, che permettesse di verificare in modo pratico le testimonianze del tempo passato emerse dagli scavi archeologici.
Si cominciò, quindi, a sperimentare materiali del passato e a ripercorrere metodi, sistemi, tecnologie tentando di dimensionare e visualizzare la vita dell’uomo preistorico.

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